mercoledì 2 ottobre 2013

Come il caffè.

Come i glitter dorati sulle scarpe. 
O gli occhiali scuri a nascondere i segni di una notte folle.
Come la sensazione di osservare il mondo che si muove dall'alto consapevoli che possiamo fare ancora tanto.
Come il profumo del caffè al mattino, caldo e accogliente. E l'odore delle rose bianche, tenere e fragili. Quello che ti invade casa, tanto che poi alla fine non sai stare senza. 
Come le foto di Parigi, con tutte le sfilate e i Valentino annessi. Dopo che c'è stato spezzato il cuore alla notizia che Marc Jacobs lascia Louis Vuitton.
Come perdersi nella seta rosa, nelle felpe con pietre preziose e nei biker con quel dettaglio animalier. 
Si perché se non si è capito, è il dettaglio che fa la differenza. 
Come il libro sugli insegnamenti di Sex and the City, del tipo "quello che ho imparato è che il principe azzurro può anche nascondersi dietro un rospo". Perché, a volte, se le cose non te le fanno leggere con chiarezza, uno continua a nascondersi.
Come il ricordo del mare e la voglia di scappare. Le voglie, quelle passeggere e quelle più importanti. Quelle che scaldano le mani e ti spingono oltre. 
Come il coraggio di mixare il blu con il nero.E di confondersi. 
Come le ore passate a capire quale vestito si adattava meglio alla serata e capire l'importanza delle "occasioni d'uso" di Carla Gozzi. Si perché da Sex and the City ho imparato anche che Big è sempre dietro l'angolo ed è meglio essere pronte. 

Ci voglio credere in tutte le piccole cose. Oggi, domani..









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